Medico e valente letterato, nacque a Ribera il 22 giugno 1800, da Emanuele e Domenica Turano, agiata famiglia del tempo. A causa delle sue precarie condizioni di salute, trascorse il periodo della fanciullezza, costretto a soggiornare in vari paesi vicini a Ribera, come Sciacca, Caltabellotta e Burgio. Compì i suoi studi prima a Girgenti (oggi Agrigento) ed in seguito a Palermo, dove ha conseguito la laurea in medicina. Non ancora ventenne diede alle stampe due volumetti di poesie, dove traspariva tutto il suo sentimento e la sua grande voglia di comunicare. Di ideali fortemente patriottici e di animo buono e sensibile era molto stimato a Ribera e nei dintorni, ed era nel contempo, apprezzato per la sua preparazione medica, che gli permetteva di ottenere guarigioni ritenute sorprendenti e miracolose.
Sposatosi a Sambuca di Sicilia, continuò la sua attività letteraria, alternandola alla professione di medico, scrisse i "Primi idilli di caccia", "I sepolcri della Villa Giulia" e "Giovanni da Procida", ottenendo ampi consensi dalla critica del tempo. Tra settembre e ottobre del 1856, pubblicò il suo volume più conosciuto "Intorno a Ribera, Parole", che costituiva, oltre ad una prima storia di Ribera sin dalle origini, anche una chiara denunzia sulle condizioni sanitarie ed economiche della cittadina, con l'intento di eliminare le risaie della Valle Verdura, che erano secondo lui la causa di malaria e di numerosi decessi. Morì a Sambuca di Sicilia il 5 agosto 1867.