Il territorio di Ribera è ricchissimo di testimonianze archeologiche che documentano una lunga frequentazione della preistoria e dell'età medievale adesso divise nei migliori Musei della Sicilia. Le prime segnalazioni risalgono al 1895 quando Paolo Orsi riportò la notizia del rinvenimento sum Monte Sara di una tomba a grotticella contenente otto vasi castellucciani, oggi al Museo di Siracusa. Molte ricerche hanno rilevato una particolare concentrazione di insediamenti a necropoli che vanno dal neolitico ad età romana. Tra il 1985 e 1987 è stata indagata una vasta necropoli costituita da tombe a grotticella scavate nel costone roccioso di contrada Castello, ad ovest del moderno paese di Ribera che domina la suggestiva valle del fiume Verdura. Le tombe sono costituite da piccole grotticelle ipogeiche precedute da pozzetto, tipologia sepolcrale che caratterizza l'età eneolitica (metà IV - ultimi secoli del III millennio a.c.) e che si trova nella necropoli coeva in località Mastrogiovanni, a Nord di Ribera. In contrada Ciavolaro, su un costone calcarenitico che delimita ad est l'altipiano su cui sorge la città, si aprono numerose tombe a grotticella e a camera, del Bronzo antico (fine III millennio- XV sec. a.C.) violate ab antiquo. I materiali documentano un uso continuato nel tempo, del Bronzo antico, con i numerosi vasi castellucciano, a decorazione geometriche dipinte e le tazze della facies Rodì-Tindari (a superfice monocromatica grigia), fino alla Media età del Bronzo, con vasi che preludono alle tipiche tipologie della facies di Thapsos. Suggestivi sono i siti archeologici da visitare come le Necropoli Anguilla ed il Castello Poggiodiana.